Una mattina di lavoro all’ASL di Monterupino. Durante la pausa pranzo, alcuni colleghi si trovano a parlare di antibiotico resistenza. Seduti al tavolo della mensa aziendale ci sono Elena Rossi, Medico di Medicina Generale, Mario Verdi, Microbiologo, Federica Bianchi, Infettivologa, Fabio Marrone, Veterinario e Joseph Grey, Medico in specializzazione. Rossi: Sono rimasta molto colpita da un recente articolo scientifico, dove si stima che nel 2019 nel mondo si sono verificati più di un milione di decessi attribuibili alla resistenza antibiotica. Verdi: Sì, Elena, ho letto l’articolo e personalmente sono un po’ preoccupato. Il fenomeno dell’antibiotico resistenza rappresenta una minaccia per la salute pubblica. Rossi: I dati che ho trasmesso quest’anno al programma di sorveglianza nazionale non mostrano segni di miglioramento. Sarebbe utile avere un quadro epidemiologico sia nazionale che a livello internazionale. Grey: Anch’io in ospedale ho visto molti pazienti con infezioni da batteri sempre più resistenti, anche a combinazioni di antibiotici. Vorrei quindi saperne di più sui principali meccanismi di resistenza a questi ultimi. Rossi: Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. È importante prevenire le infezioni, laddove possibile e, qualora non ci riuscissimo, trattarle in maniera appropriata prescrivendo l’antibiotico solo quando necessario. Bianchi: Elena, purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa. I dati AIFA sull’utilizzo di antibiotici evidenziano diverse aree di inappropriatezza prescrittiva su cui sarebbe necessario intervenire. Ma come? Verdi: Adesso in Italia abbiamo a disposizione il Piano dove sono chiaramente indicate le strategie per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza. Marrone: Certo, Mario. Tra l’altro il piano richiama alla necessità di attuare un approccio globale, “One Health”. Per questo motivo, uno dei punti chiave sul fenomeno dell’antibiotico-resistenza è anche conoscere e limitare l’impatto dell’impiego di antibiotici nel settore veterinario e zootecnico. Grey: Onestamente non avevo considerato il problema anche da questo punto di vista. Personalmente dovrei approfondire l’argomento. Voi mi sembrate invece già tutti abbastanza ferrati. Perché non organizzate un corso di formazione aziendale su questo tema?
Domande Se tu fossi uno dei docenti-relatori del corso di formazione aziendale sul fenomeno dell’antibiotico resistenza, come risponderesti a queste domande? • Perchè il fenomeno dell’antibiotico resistenza rappresenta una minaccia per la salute pubblica? • In che modo inquadreresti l’epidemiologia del fenomeno dell’antibiotico-resistenza a livello nazionale e internazionale? • Quali strategie identificheresti per il contrasto dell’antibiotico-resistenza in coerenza con il nuovo PNCAR 2022-2025? • Qual è l’impatto dell’impiego di antibiotici nel settore veterinario e zootecnico sul fenomeno dell’antibiotico-resistenza? Obiettivi Specifici [OS1,2,3,4, 5] • OS1: Descrivere il fenomeno dell’antibiotico-resistenza come minaccia per la salute pubblica • OS2: Inquadrare l’epidemiologia del fenomeno dell’antibiotico resistenza a livello nazionale e internazionale • OS3: Identificare le strategie per il contrasto dell’antibiotico resistenza come previsto dal nuovo PNCAR 2022-2025 • OS4: Descrivere l’uso degli antibiotici in ambito umano e l’impatto sull’antibioticoresistenza • OS5: Descrivere l’impatto dell’impiego di antibiotici nel settore veterinario e zootecnico sul fenomeno dell’antibiotico-resistenza
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