Introduzione
continuiamo il nostro percorso insieme e continuiamo ad invitarvi ad inviare le
domande che nascono da quanto pubblichiamo a: infermieri.pn@gmail.com.
Un percorso con alcuni professionisti che ci aiuteranno a conoscere meglio questo argomento. Tutti gli articoli sull'argomento:
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Riassunto puntate
precedenti
Una volta che ho
riassestato la struttura, ho finito? No, devo reimpare la corretta sequenza
temporale (timing) e spaziale dei singoli segmenti secondo movimenti definiti
funzionali.
Quali sono queste
funzioni e quante sono?
Il nostro organismo è
come un computer. Possiede un hardware, la struttura vera e propria, e un
software, l’insieme delle istruzioni necessarie per far funzionare tutto a
dovere.Come ogni computer tali
informazioni devono essere stipate ed elaborate in un qualche supporto. Tale
supporto è il nostro sistema nervoso centrale. E purtroppo come ogni computer,
il SNC ha capacità di memorizzazione limitate.
Ora immaginate ogni
singolo movimento che avete compiuto da quando avete iniziato a leggere questo
articolo. Ogni volta che avete chiuso e riaperto le palpebre, ogni
deglutizione, ogni volta che avete cambiato posizione sulla sedia. Nesusno di
questi movimenti è stato uguale al precedente, seppur molto simile. Ogni
piccola variazione corrisponde ad istruzioni diverse. E’ impensabile che
all’interno della nostra memoria possano essere stipate così tante informazioni
da poter descrivere tutte le varianti di ogni singolo movimento.
I nostri movimenti sono
codificati in schemi motori di base che di volta in volta vengono modificati in
base alle condizioni interne ed esterne del nostro corpo. Esiste quindi un
algoritmo di base del movimento, il quale viene elaborato fino a produrre
l’output che è il movimento che realizziamo.
Il vantaggio del nostro
SNC è la sua plasticità. Ogni volta che andiamo a elaborare lo schema motorio
di base, esso viene riscritto leggermente, migliorato in base alle nostre
caratteristiche e immagazzinato. Siamo quindi in grado di modificare la base
del nostro movimento. Uno dei fattori che
concorrono a modificare lo schema motorio di base lo abbiamo già visto: la
rigidità dei vari distretti corporei, ovvero le condizioni della nostra
struttura.Se dopo aver liberato la
struttura non si riscrive un miglior programma motorio di base, il percorso non
si può dire completo.
Dopo tutto ciò che è
stato detto, quali informazioni possiamo dare all’infermiere con una qualche
problematica?
- Un'analisi che vada alla ricerca di dove sono le zone bloccate che alterano struttura e di conseguenza la funzione;
- Attività fisica mirata sui suoi problemi, e con monitoraggio dei miglioramenti;
- Attività fisica basata sul ripristino delle funzioni di base e non sulla struttura.
L’infermiere che vuole
imparare a spostare dunque i carichi nella maniera corretta, dopo aver liberato
la struttura dalle tensioni parassite, deve far sì che il corretto programma di
movimento si radichi dentro la memoria. Il processo appena descritto si chiama
allenamento.
Nessun programma di
educazione al movimento può prescindere dall’automatizzazione del gesto
motorio. Ovvero per imparare a sollevare un peso, devo sollevare molti pesi
nella maniera corretta per molto tempo. Per molte volte.
Quali sono gli schemi
motori di base necessari all’infermiere?
Di certo:
- sollevare;
- spostare qualcosa;
- spingere lontano da sé qualcosa;
- tirare qualcosa verso di se.
Fateci sapere la vostra!
Emmanuele Riosa
Dott. in Scienze Motorie
Tecnico Posturale
Direttore centro postura:
Postural Chinesio
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