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Come agisco per il dolore? - Emmanuele Riosa 3/3


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Riassunto puntate precedenti
Una volta che ho riassestato la struttura, ho finito? No, devo reimpare la corretta sequenza temporale (timing) e spaziale dei singoli segmenti secondo movimenti definiti funzionali.

Quali sono queste funzioni e quante sono?
Il nostro organismo è come un computer. Possiede un hardware, la struttura vera e propria, e un software, l’insieme delle istruzioni necessarie per far funzionare tutto a dovere.Come ogni computer tali informazioni devono essere stipate ed elaborate in un qualche supporto. Tale supporto è il nostro sistema nervoso centrale. E purtroppo come ogni computer, il SNC ha capacità di memorizzazione limitate.
Ora immaginate ogni singolo movimento che avete compiuto da quando avete iniziato a leggere questo articolo. Ogni volta che avete chiuso e riaperto le palpebre, ogni deglutizione, ogni volta che avete cambiato posizione sulla sedia. Nesusno di questi movimenti è stato uguale al precedente, seppur molto simile. Ogni piccola variazione corrisponde ad istruzioni diverse. E’ impensabile che all’interno della nostra memoria possano essere stipate così tante informazioni da poter descrivere tutte le varianti di ogni singolo movimento.
I nostri movimenti sono codificati in schemi motori di base che di volta in volta vengono modificati in base alle condizioni interne ed esterne del nostro corpo. Esiste quindi un algoritmo di base del movimento, il quale viene elaborato fino a produrre l’output che è il movimento che realizziamo.

Il vantaggio del nostro SNC è la sua plasticità. Ogni volta che andiamo a elaborare lo schema motorio di base, esso viene riscritto leggermente, migliorato in base alle nostre caratteristiche e immagazzinato. Siamo quindi in grado di modificare la base del nostro movimento. Uno dei fattori che concorrono a modificare lo schema motorio di base lo abbiamo già visto: la rigidità dei vari distretti corporei, ovvero le condizioni della nostra struttura.Se dopo aver liberato la struttura non si riscrive un miglior programma motorio di base, il percorso non si può dire completo.

Dopo tutto ciò che è stato detto, quali informazioni possiamo dare all’infermiere con una qualche problematica?
Fare:
  1. Un'analisi che vada alla ricerca di dove sono le zone bloccate che alterano struttura e di conseguenza la funzione;
  2. Attività fisica mirata sui suoi problemi, e con monitoraggio dei miglioramenti;
  3. Attività fisica basata sul ripristino delle funzioni di base e non sulla struttura.
L’infermiere che vuole imparare a spostare dunque i carichi nella maniera corretta, dopo aver liberato la struttura dalle tensioni parassite, deve far sì che il corretto programma di movimento si radichi dentro la memoria. Il processo appena descritto si chiama allenamento.
Nessun programma di educazione al movimento può prescindere dall’automatizzazione del gesto motorio. Ovvero per imparare a sollevare un peso, devo sollevare molti pesi nella maniera corretta per molto tempo. Per molte volte.

Quali sono gli schemi motori di base necessari all’infermiere?
Di certo:
  • sollevare;
  • spostare qualcosa;
  • spingere lontano da sé qualcosa;
  • tirare qualcosa verso di se. 
Nelle prossime puntate parleremo e spiegheremo alcuni schemi motori di base.
Fateci sapere la vostra!
Emmanuele Riosa
Dott. in Scienze Motorie
Tecnico Posturale
Direttore centro postura:
Postural Chinesio

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