Gentili Colleghi e Colleghe che ci seguite,
avevamo già parlato del PPS (Point Prevalence Survey, ovvero studio europero di prevalenza sulle infezioni correlate all'assistenza e l'uso di antibiotici negli ospedali per acuti)
in altri post:
in altri post:
- Cos'é il PPS? Com'è andata in provincia di Pordenone?
- Osservare per migliorare l'assistenza: "il gruppo fa la forza". Stefania Pin sul PPS
- La deontologia come guida alla pratica clinica. Francesca Pilan sul PPS
- Una rilevazione che fa crescere. Cristiano Gianotto sul PPS
- Formazione ed esperienza come base per la rilevazione. Maurizio Rodaro sul PPS
- Un percorso arricchente. Paola Fedele sul PPS - con le conclusioni di Stefania Bottos
Ora abbiamo l'opportunità di ascoltare la viva voce dei colleghi coinvolti. Non aggiungo altro e lascio subito la parola a: Francesca Pilan, infermiera presso la terza medica dell’AOSMA,
osservatore.
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La PPS è stata una
bellissima occasione per stimolare un migliore qualità nella pratica clinica.
Come referente nella mia unità operativa delle infezioni ospedaliere, insieme a
Maurizio Rodaro, mi sono approcciata a
questo argomento già da alcuni anni.
Durante la scorsa rilevazione avevo collaborato con i rilevatori nel mio reparto mentre quest’anno il gruppo del Co.Inf. mi ha chiesto se volevo fare l’osservatrice. Ho colto la proposta al volo dato che l’argomento suscita il mio interesse e ritengo che il risultato del lavoro sia molto utile per l’azienda stessa e per la ricerca.
Durante la scorsa rilevazione avevo collaborato con i rilevatori nel mio reparto mentre quest’anno il gruppo del Co.Inf. mi ha chiesto se volevo fare l’osservatrice. Ho colto la proposta al volo dato che l’argomento suscita il mio interesse e ritengo che il risultato del lavoro sia molto utile per l’azienda stessa e per la ricerca.
Il corso di
formazione per essere un rilevatore della PPS si è svolto in una giornata
presso l’ospedale di Palmanova. E’ stato esauriente in ogni aspetto ai fini
della preparazione per l’indagine.
Non avevo
particolari preoccupazioni per le giornate dell’indagine visto che sia il corso
che la simulazione che abbiamo fatto in Azienda per “allenarci” hanno permesso
di affrontare quest’attività tranquillamente, inoltre in ogni reparto c’erano
almeno due rilevatori, di cui uno più esperto. Per qualsiasi difficoltà o
perplessità si erano resi disponibili gli appartenenti al Co.Inf. ed
eventualmente anche lo staff di Udine che ci ha formato.
Il primo giorno
di rilevazione in un’unità operativa di medicina generale è stata un ottima esperienza. Eravamo quattro
rilevatori, ci siamo suddivisi perfettamente il lavoro e la presenza
dell’infermiere e del medico referente del reparto e degli altri medici,
conoscendo bene, i pazienti hanno reso il
nostro lavoro agevole e snello.
Nella seconda
giornata sono stata in un reparto di medicina specialistica. Il lavoro è stato
un po’ più complicato perché i medici del reparto non sono stati costantemente
con noi durante la rilevazioni, ma tutta l’équipe è stata disponibile alle nostre domande e nel lasciarci tutta la documentazione dei pazienti.
Nelle due giornate
in cui ho partecipato alle rilevazioni non vi sono stati particolari problemi o
difficoltà, ma l’attività è stata più agevole, snella e ordinata nel reparto in cui abbiamo avuto una maggiore
collaborazione e supporto da parte dell’équipe, cioè dove i medici, in base ai
pazienti che seguivano, sono stati presenti alla rilevazione ed un infermiere
ci ha aiutato nella raccolta dei device e nel recupero delle cartelle.
Il contributo
infermieristico nella PPS risponde non solo ad un bisogno personale di crescita
e di conoscenza ma anche a quanto richiesto dal nostro codice deontologico:
- Articolo 47: L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l'utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale.
- Articolo 11: L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati.
Anche se indiretto, fare i rilevatori si può considerare assistenza, poiché tutto
questo permetterà di migliorare “il prendersi cura” dei nostri pazienti. Il risultato di
quest’indagine permetterà di avere dei dati che ci dicono come stiamo
lavorando, di confrontarci con il resto dell’Europa e di migliorare la pratica
clinica sia infermieristico che medica e la
collaborazione reciproca.
Francesca Pilan
Infermieri Pordenone
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