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Stefania Pin e l'esperienza ad un convegno per Coordinatori Infermieristici

Poco prima che partisse per il convegno avevo chiesto a Stefania di scrivere un post, i tempi e gli impegni non gli hanno permesso di farlo, ma a distanza di qualche giorno ci fa dono della sua esperienza, ecco com'è andata:
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Bentornata Stefania! Raccontaci un po' dove sei stata?
Dal 16 al 18 ottobre scorso ho avuto il piacere di partecipare all'11° congresso nazionale del Coordinamento NazionaleCaposala-Coordiantori dal titolo:
“Il Coordinatorie per un'assistenza efficace. Competenze e responsabilità nei diversi contesti della cura” svoltosi ai piedi di una città meravigliosa come Assisi. 
In quanti eravate? C'è stata una "buona" partecipazione?
Il contesto è stato molto suggestivo, il teatro Lyrich, e vederlo interamente riempito, circa 600-700 coordinatori provenienti da tutt'Italia ha avuto su di me un notevole impatto, anche perché per me era una “prima volta”.
Questa grande partecipazione può essere letta come una voglia di condivisione e di confronto fra persone provenienti dalle diverse realtà italiane.
Qual'è stato il filo conduttore del convegno?
Ruolo fondamentale e filo conduttore di questo congresso sono stati i mutati scenari sociali e la rapidità dei cambiamenti intervenuti in tutti i campi compreso quello sanitario. Un così durevole periodo di crisi può portare ad una sottomissione alla crisi stessa facendocela percepire anche quando questa dovesse migliorare.
I coordinatori rivestono un ruolo molto delicato in quanto la richiesta di assistenza all'interno della propria realtà lavorativa può superare la risposta provocando uno stato di stress per nulla facile da gestire. A questo punto fondamentale deve essere la passione per il proprio lavoro e il senso di responsabilità nel soddisfare i bisogni assistenziali. Importante è misurare l'efficacia delle cure erogate non solo in termini di lesioni da decubito, infezioni delle ferite chirurgiche e altro ma misurando gli esiti finali sull'autonomia nella ADL, sul self care terapeutico, sulla gestione di sintomi e sul comfort. Sempre più importante e fondamentale è la qualità di vita alla dimissione degli utenti.
Dall'aziendalizzazione degli anni novanta con una forte competizione fra aziende stiamo progredendo verso una regionalizzazione delle cure con una focalizzazione sulla rete e sulla cooperazione del sistema sanitario e avendo come parola chiave l'INTEGRAZIONE fra ospedale e territorio. Le finalità devono essere quelle di equità all'accesso delle cure ma anche, visto il momento, la sostenibilità economica delle scelte prese, l'appropriatezza e l'eticità del corretto uso delle risorse. D'altra parte non dobbiamo dimenticare la puntualità e la sicurezza delle cure.

Alla luce di tutto ciò, qual è il ruolo ricoperto dal coordinatore?
Le funzioni che ogni organizzazione richiede ai propri coordinatori sono molteplici e spaziano ampiamente. All'interno della stessa giornata può capitare di passare dal compilare una richiesta di riparazione di un'attrezzatura alla discussione delle schede di budget con la Direzione.
Al coordinatore vengono richieste competenze elevate che comportano un elevato livello di responsabilità.
Inoltre il ruolo ricoperto dal coordinatore è strategico e di fondamentale importanza per l'intera organizzazione: è il “collegamento” fra la realtà operativa, il dipartimento e la direzione strategica.
Al coordinatore è consentita anche un'apparente libertà individuale alla quale è legata però una buona dose di ambiguità e di insicurezza. Da una parte questi cambiamenti della società, della sanità e del ruolo del coordinatore portano a dover comprendere la direzione da intraprendere e le dinamiche da mettere in campo ma d'altra parte questo comporta un'inquietudine per “tutto quello che è sconosciuto”. Ognuno deve mettere in campo competenze personali e collettive per poter incidere positivamente sui cambiamenti che devono portare da un'assistenza efficace.

Chissà dove sarò e dove saremo fra tre anni quando ci rincontreremo, speriamo in un contesto suggestivo come Assisi.

Grazie Stefania per il tuo contributo e...alla prossima, magari prima di 3 anni!
Buona Assistenza
+Infermieri Pordenone
Stefania Pin
+Gregorio Segatto

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