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Gastroenterologia ed infermieri, Maurizio Giacomini: Infermieri del Tubo? No grazie

Carissime e Carissimi tutti che ci seguite, 
probabilmente ricordate il post precedente dove il collega Maurizio Giacomini, parlando della sua esperienza in gastroenterologia e dalla prossima partenza per un convegno a Berlino, ci aveva spiegato qualcosa in più di assistenza infermieristica in gastroenterologia, degli studi condotti e poi via via anche della professione infermieristica in generale.
(per chi non l'avesse letto: Maurizio Giacomini ci parla di: gastroenterologia ed infermeiri).
Bene è tornato dall'esperienza Berlinese e noi abbiamo avuto l'opportunità di rincontrarlo, ecco che cosa ci ha detto.
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Berlino - 21st United European Gastroenterology Week
Ciao Maurizio e Bentornato in Infermieri Pordenone. Anzi tutto vorremmo sapere quanti giorni di congresso ci sono stati e da dove provenivano i convenuti?
I giorni del congresso sono stati 3, occupando interamente un sabato, domenica e lunedi. Essendo organizzato a Berlino, la maggior parte dei colleghi proveniva dalla Germania. Ma vi erano anche colleghi del sudamerica, spagnoli, portoghesi, francesi, neozelandesi, cinesi, giapponesi e tailandesi. Si può affermare che l’organizzazione europea, in termini di partecipazione, riesce a competere alla pari con l’analoga manifestazione nordamericana, solitamente punto di riferimento mondiale per la gastroenterologia.
Come è andata la presentazione che ti era affidata?
La presentazione è stata molto faticosa nella preparazione, rigorosamente in inglese, utile perché ha permesso il confronto con esperienze similari. Soddisfazione doppia se si considera che l’attenzione ad uno dei due lavori presentati è stata meritevole di segnalazione, al pari di altri quotati interventi da parte medica, dal produttore della sonda.

C'erano altre rappresentanze italiane?
Ho incontrato i colleghi di Padova, che hanno presentato un lavoro molto ben strutturato sotto il profilo metodologico. Erano presenti con un loro stand, numerosi i colleghi di Roma. Infine ho avuto il piacere di rivedere la prossima Presidente dell’ANOTE/ANIGEA, associazione infermieristica italiana di gastroenterologia.

Delle diverse altre relazioni che ci sono state dall'estero quali ti hanno colpito di più?
Due in particolare:
  1. Uno studio Danese su un campione molto significativo (qualche migliaio di casi) di esami strumentali eseguiti da medici o infermieri che ha evidenziato un lieve  gradimento maggiore del paziente per gli infermieri. A parte il gradimento, che rimane importante, la cosa che balza agli occhi è che alcune manovre invasive tipo colonscopia, dopo opportuna formazione, possono essere svolte anche dall’infermiere. Questo, sul piano dell’offerta di servizi del Sistema Sanitario, potrebbe essere una possibile risposta al problema delle liste d’attesa ed all’implementazione dei programmi di screening del cancro colon/retto a costi contenuti.
  2. Un esperienza Tedesca riguarda il ruolo della sedazione del paziente durante l’esame endoscopico. In molti centri tedeschi, sempre dopo opportuna formazione e condivisione con gli specialisti d’area, la sedazione con Propofol (anestetico ipnotico, a breve durata d'azione, in Italia utilizzato esclusivamente dall’anestesista, neanche dal medico endoscopista) viene fatta dall’infermiere. Anche qui portando dati sulle modalità esecutive e sulla sorveglianza delle relative complicanze. 
In tutti e due i casi sono esperienze maturate nel corso degli anni, in ambienti culturali favorevoli, ma bisogna dare atto della caparbietà e della volontà degli infermieri di andare oltre il proprio ruolo e conquistarsi competenze che, prima o poi, anche nel nostro paese troveranno spazio.
Ho trovato interessanti poi anche l’esperienza di una collega neozelandese sui time out prima dell’esame (da noi una pratica obbligatoria dal prossimo anno) e di una collega tailandese sul tempo di sosta  in saletta prima dell’esame (correlazione tempo di attesa/stato d’ansia del paziente)

Bene, ci avevi lasciato con queste "attese": Vorrei portare a casa delle indicazioni europee in tal senso (gli australiani, per esempio, hanno da anni una loro specializzazione in materia) sei rimasto soddisfatto?
Molto soddisfatto per l’esperienza in sé, ho portato a casa poche indicazioni che ritenevo importanti sullo sviluppo della gastroenterologia in genere. Gli interventi congressuali, trattando anche tematiche originali, sembrano limitare il nursing gastroenterologico all’atto endoscopico. Non è così. Sbirciando alcune riviste inglesi, per esempio, l’endoscopia riveste ancora un ruolo importante, ma lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze si direziona anche in altri aspetti, tipo le malattie infiammatorie intestinali (IBD), le patologie epatiche, etc. Anche la formazione delle funzioni specialistiche (art 6, comma 1, lettera “c” della legge 01 febbraio 2006 n 43) sembra limitarsi e non sviluppare questi aspetti (almeno nei programmi che preso visione). Una riflessione sul futuro deve essere fatta, altrimenti finiremo per passare, perdonate la battuta,  come “gli infermieri del tubo”.

Noi ti salutiamo ora, vuoi salutare i colleghi che ci seguono su infermieri Pordenone?
Ringrazio per la possibilità di portare la mia esperienza in materia e della pazienza di chi ha letto. Ciao a tutti

Grazie Maurizio per il tuo contributo




Buona assistenza a tutti
Infermieri Pordenone
Gregorio Segatto
Maurizio Giacomini

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