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Maurizio Giacomini ci parla di: Gastroenterologia e infermieri

Carissime e Carissimi tutti che ci seguite, curiosando qua e abbiamo notato che il collega Maurizio Giacomini (Gastroenterologia -l CRO) presenterà al prossimo congresso dell'Esgena (associazione infermieristica europea di gastroenterologia - link al sito dell'esgena) 2 comunicazioni dal titolo:
  • Survey on the implementation of guidelines for reprocessing endoscopes in the endoscopic centers of the Friuli-Venezia Giulia (NORTH EAST ITALY region) – lavoro di ricerca svolto insieme ai colleghi  S. Cedrone, A. Nappo e L. Brugnano pubblicato su L’infermiere, 2012;49:4:e55-e63
  • New diagnostic tools in Digestive Endoscopy and a new patient care approach: PROBE confocal LASER endomicroscopy (PCLE) – svolto insieme ai colleghi A. Di Meo, S. Dotto S, M Nicodemo M, S. Cedrone
Lo abbiamo incontrato e ci siamo confrontati con lui, ecco com'è andata:

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Aggiornamento del 06/11/2013. Leggi il nuovo post con Maurizio Giacomini:  

Ciao Maurizio e benvenuto in Infermieri Pordenone
 Ciao a tutti voi

Anzi tutto vorremmo conoscere la tua esperienza professionale in gastroenterologia. Da quanti anni lavori presso questo tipo di servizio? Che cosa più ti è piaciuto e ti piace del ruolo dell'infermiere di gastroenterologia?
Ho iniziato a lavorare in gastroenterologia nel 1990, dopo 10 anni di esperienza, in una divisione di Chirurgia Generale. Quello che ho capito, da quasi subito, è la possibilità di poter lavorare in maniera autonoma rispetto alla figura del medico, una complementarietà simile allo strumentista di sala operatoria. La cultura specifica poi non era molto sviluppata. Oggi gli infermieri hanno maggiore consapevolezza dell’importanza del loro ruolo non solo per l’atto endoscopico in sé ma anche per la gestione del paziente in tutte le varie fasi del processo. 

Cosa è cambiato in gastroenterologia per gli infermieri da quando hai iniziato ad oggi?
Sottolineo che principalmente è cambiato il mondo degli infermieri. 
Per la gastroenterologia:
  • Si sono affinate le tecniche di tipo interventistico consentendo la soluzione di problemi anche gravi (vedi per esempio l’introduzione della PEG per alimentazione);
  • Si sono affinate le tecniche diagnostiche (vedi la microendoscopia confocale laser che permette esami istologici in vivo, immediati);
  • Sono migliorati alcuni processi specifici di cui l’infermiere che lavora in quest’area è responsabile (esempio il trattamento della strumentazione endoscopica).
Bene, passando ora allo studio che presenterai a breve a Berlino: dalla locandina e dai titoli si evince che lo studio ha riguardato diversi centri del Friuli Venezia Giulia, è stato difficile coordinare i lavori?
Ho incontrato delle resistenze a livello burocratico da parte di qualche azienda ad esempio ho dovuto far scrivere una lettera di accreditamento dello studio dal direttore generale del CRO. 

Ora ti chiederei di darci qualche luce su che cosa presenterai al convegno rispetto ai due diversi studi, di che cosa si parla?
Il primo studio riguarda una comparazione tra le buone pratiche nel riprocessare gli endoscopi suggerite dalle linee guida CDC; il secondo la pianificazione (con i relativi indicatori di sicurezza) di una nuova tecnologia in ambito endoscopico.  

Quanto tempo è stato necessario per condurre tutto lo studio, dalla progettazione, alla raccolta dati, all'elaborazione di questi ultimi?
Nel primo caso 4 anni: l’uscita delle linee guida CDC è del 2008, l’approvazione del comitato etico è del 2009, la pubblicazione dei risultati è del 2012. Il secondo è stato più breve ed era chiaramente legato alla necessità di poter arruolare un campione di pazienti significativo.

Hai delle attese particolari per questa esperienza? Cosa vorresti portarti a casa?
Non mi aspetto in verità molte cose: penso che un cambiamento per chi lavora in questo tipo di contesto, dove alla centralità del paziente si deve affiancare una certa propensione alla “convivenza” con una quantità e qualità di tecnologia molto spinta, i cambiamenti possono avvenire in una direzione già palesata in altri stati europei. Ovvero, costruendo una figura professionale con maggiori conoscenze che ne ampli le competenze:
  • sia per l’aspetto endoscopico, ad esempio: con molti distinguo da tenere in considerazione, è stato dimostrato che non esiste differenza tra un esame endoscopico di base eseguito da un medico piuttosto che da un infermiere;
  • sia per l’aspetto assistenziale, ad esempio: la gestione del paziente con problemi gastroenterici. 
Vorrei portare a casa delle indicazioni europee in tal senso (gli australiani, per esempio, hanno da anni una loro specializzazione in materia)

Grazie Maurizio per il tuo contributo, aspettiamo di sapere come è andata, vorremmo incontrarti al tuo ritorno e capire se le tue attese hanno trovato risposta e cos'altro hai ricevuto da questo incontro tra colleghi.
Grazie, sarò volentieri disponibile a dare un contributo o a condividere le esperienze che ho maturato  
Noi ti salutiamo ora, vuoi salutare i colleghi che ci seguono su infermieri Pordenone?
Certo che si: prendiamo coscienza della nostra forza, facciamoci carico della responsabilità che ci viene data e otteniamo il riconoscimento che spetta.
Buona assistenza a tutti
+Infermieri Pordenone
+Maurizio Giacomini
+Gregorio Segatto

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