Care Lettrici e Cari Lettori,
l'8 giugno la collega Stefania Bottos ci aveva lasciato le sue impressioni poco prima di partire per il convegno di Aislec.
(per chi non l'avesse letto ecco il link all'articolo: Wuond che??? Ce ne parla Stefania)
(per chi non l'avesse letto ecco il link all'articolo: Wuond che??? Ce ne parla Stefania)
E' tornata ed ora abbiamo l'onore di ascoltare com'è andata, ecco la nostra intervista.
Ho senz'altro maturato l’idea che la Ricerca con la R maiuscola fa la differenza,
è l’arma per risolvere molti problemi, inoltre il collaborare con colleghi
infermieri ed altri professionisti è la modalità per crescere, confrontarsi per
imparare dagli errori e dai successi di chi ha percorso prima di te la strada
che hai imboccato…
Bene prima di salutarci ti chiedo: quali sono gli aspetti che vorresti venissero approfonditi in futuro, vorrei che stringessi il più possibile quindi riesci a dircene solo 2 o 3?
In generale il Ruolo dell’infermiere esperto in Wound Care all'interno dell’assistenza sanitaria italiana, parlando di clinica urge stilare un “Documento di Posizionamento sulle Lesioni Neoplastiche” area in cui il trattamento è estremamente diversificato e non supportato dall'evidence…come anche il trattamento di “Stravasi e Radiodermiti”.
Bene su questo confido avremo modo di collaborare!
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Cara Stefania Ben
tornata da Aislec:segui sempre il Blog:
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Com'è andata
complessivamente?
Molto
bene… eravamo tantissimi, felici e sorridenti! Ti dirò, in
questi tempi di spending review, entrambe le cose mi hanno sorpreso. Mi spiego,
pensavo di trovare meno “colleghi” visto il calo delle sponsorizzazioni e il
budget ridotto a disposizione delle Aziende Sanitarie inoltre dovevi vedere
le facce, serene, sorridenti. In molte di quelle facce ho colto voglia di
sapere di più sul Wound Care e un sincero desiderio di “crescere”.
In quanti eravate al
congresso?
Più o
meno 600 persone, tra relatori e partecipanti, spalmati sulle tre giornate del
congresso.
La
maggior parte erano infermieri, d'altronde siamo il gruppo numericamente più
numeroso in sanità. Tra l’altro in AISLeC la partecipazione infermieristica è
sempre importante e di gran qualità.
Ci puoi dire
sinteticamente come sono strutturate le giornate?
La prima
giornata ha dato risalto all'attività di Ricerca di AISLeC
presentando i dati di indagini di prevalenza o altri tipi di indagini, inoltre
si è parlato di miglioramento della qualità delle cure, dando spazio alla
modalità di costruzione di un progetto a partire dalla teoria fino alla
presentazione di un esperienza applicativa (tra l’altro un progetto del
territorio triestino coordinato dalla collega Rosa Rita Zortea, un’eccellenza
del nostro FVG). Nella seconda giornata in contemporanea ad alcuni Workshop
delle ditte del settore c’è stato lo spazio per presentare gli elaborati degli
studenti del Master in Wound Care dell’università Bicocca di Milano. A seguire si
è parlato di Health Literacy, in italiano trova il suo corrispettivo nei
termini “competenze per la salute” o “alfabetizzazione alla salute”, ovvero la
competenza nel saper leggere, decodificare ed elaborare informazioni relative
alla propria salute che vanno dal comprendere un referto medico all'orientarsi all'interno dei servizi sanitari, al compiere scelte consapevoli a favore della
proprio benessere.
E per
finire ancora esperienze di ricerca in più campi, medullolesi, Terapia topica
negativa, detersione delle lesioni, antisettici per cute lesa, etc.
Il
programma del terzo giorno ha visto, in occasione del passaggio di AISLeC da
semplice associazione a Società Scientifica Italiana a carattere
interdisciplinare, della Vision, della Mission e della Carta Etica di AISLeC.
Bene, un programma ricco. Ora entriamo nel vivo
quali sono le relazioni/interventi che più ti hanno colpito?
- I progetti di miglioramento della qualità delle cure, la progettazione, la conduzione e la valutazione
- Lesioni iatrogene (stravasi - radiodermiti)
- La Vision di AISLeC, La Mission di AISLeC, La Carta Etica di AISLeC
Invece quali sono le novità
più interessanti che hai avuto modo di ascoltare?
Senz'altro il concetto di Health Literacy, per me nuovo, soprattutto collocato nel mondo
delle lesioni cutanee, che come tante altre patologie sono spesso croniche e
per questo richiedono al paziente ma anche all'operatore quel qualcosa in più
per ottimizzare il percorso di cura. Dal punto di vista pratico tra le novità
il miele come medicazione e il numeroso numero di dispositivi per
l’applicazione della Terapia Topica Negativa.
Ok bene, eri partita con
questo intento: "Mi aspetto di “portare a casa”: spunti interessanti per facilitare
l’applicazione di “best practice” in tutti i settori sanitari per una gestione
delle lesioni più efficiente ed efficace, ridurre la frammentazione all'interno del
nostro SSN nelle modalità con cui gli interventi sono erogati" Hai trovato le risposte a queste domande?

Bene prima di salutarci ti chiedo: quali sono gli aspetti che vorresti venissero approfonditi in futuro, vorrei che stringessi il più possibile quindi riesci a dircene solo 2 o 3?
In generale il Ruolo dell’infermiere esperto in Wound Care all'interno dell’assistenza sanitaria italiana, parlando di clinica urge stilare un “Documento di Posizionamento sulle Lesioni Neoplastiche” area in cui il trattamento è estremamente diversificato e non supportato dall'evidence…come anche il trattamento di “Stravasi e Radiodermiti”.
Bene su questo confido avremo modo di collaborare!
Grazie Stefania per il tuo intervento, a presto per una prossima
collaborazione, vuoi salutare i colleghi che ci seguono dal blog?
Senz'altro vi saluto e vi abbraccio, sappiate che ci sono! Mi impegno a diffondere la Vision e la Mission di AISLeC, parlando come mangio sono disponibile a confrontarmi con tutti voi sul mondo “Lesioni Cutanee” come peraltro ho potuto fare a Milano con colleghi di tutta Italia ed Europa.
Senz'altro vi saluto e vi abbraccio, sappiate che ci sono! Mi impegno a diffondere la Vision e la Mission di AISLeC, parlando come mangio sono disponibile a confrontarmi con tutti voi sul mondo “Lesioni Cutanee” come peraltro ho potuto fare a Milano con colleghi di tutta Italia ed Europa.
CIAO
Grazie a tutti
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